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Mercoledí 15 Agosto 2012

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA NORMA

01|LE STP
Le società tra professionisti possono essere società di persone, società di capitali o cooperative (con numero di soci non inferiori a tre)
02|I SOCI
I soci delle Stp possono essere professionisti iscritti a ordini, albi e collegi; cittadini Ue, con titolo di studio abilitante alla professione; non professionisti, solo per prestazioni tecniche o che diventino soci per finalità d'investimento. Il numero di soci professionisti o la loro partecipazione al capitale devono essere tali da garantire la maggioranza di due terzi nelle deliberazioni
03|GLI STUDI ASSOCIATI
È verosimile che, almeno all'inizio, non ci sarà la corsa a creare Stp perché gli studi associati sono strutture molto più "leggere" (con inferiori costi) e flessibili. Non richiedono un formale atto costitutivo né una sua iscrizione nel Registro imprese (la scrittura privata autenticata serve solo per ripartire gli utili in misura diversa da una divisione "per teste"); non vi sono obblighi di redazione di bilanci né di deposito al Registro imprese


L'impatto sulle categorie
AGRONOMI E FORESTALI Sì alle reti
Le società tra professionisti saranno, secondo il Conaf, un nuovo modo di organizzare la propria attività. Con la sezione dell'albo per le società si iscriveranno tutte le società che svolgono la attività professionale. Il Conaf non è del tutto d'accordo con le nuove regole perché sostiene che vadano previste le reti di professionisti e va precisato che tutte le società che operano sul mercato professionale devono essere iscritte ai relativi albi.
«Le regole – sottolineano – devono essere uguali per tutti». Per il Conaf è anche necessario che vengano specificati gli aspetti fiscali e previdenziali
ATTUARI Il problema contributivo

Quella delle società tra professionisti è una novità che, secondo gli attuari, potrebbe dare nuove opportunità di sviluppo alla professione. Le società tra professionisti non sono regolate dal Dpr di riforma delle professioni ma da normative precedenti che attendono però il regolamento di attuazione per trovare applicazione.
Risolto il problema dell'azionariato e della governance, secondo gli attuari restano altri problemi legati ad esempio alla qualificazione dei reddito prodotto dalle Stp e al versamento dei contributi previdenziali
COMMERCIALISTI «Darsi una mossa»
L'invito dei commercilisti sulle società di capitali tra professionisti è a «darsi una mossa». La sollecitazione a impegnarsi nasce dalla consapevolezza dei problemi irrisolti e dall'urgenza di sciogliere e i nodiche riguardano l'esatta qualificazione fiscale dei redditi prodotti dalle società. Mentre ancora più urgente è capire quale sia la strada da prendere sul fronte del trattamento previdenziale dei redditi conseguiti dalle società.
L'augurio dei commercialisti è che arrivino al più presto gli interventi di qualificazione necessari a rendere operative le società tra professinisti, scongiurando però i rischi connessi a dei vuoti normativi
GIORNALISTI Novità poco rilevante
Le società tra professionisti non dovrebbero interessare i giornalisti. Ne è convinto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino che ritiene che le stp «ci tocchino in maniera solo marginale». Secondo Iacopino sono altre le categorie a cui il legislatore pensava nello scrivere questa norma. Il presidente Iacopino non esclude che «quella delle Stp potrebbe essere una strada che qualcuno cercherà di intraprendere, ma più spesso i giornalisti che aprono dei service scelgono la formula delle cooperative che è più vantaggioso dal punto di vista fiscale»
PERITI AGRARI Contrari
Pollice verso dei periti agrari alle Stp pensate dall'Esecutivo. «Sicuramente il primo aspetto riguarda la componente non professionale che - dice Lorenzo Benanti - che, soprattutto nel nostro settore, potrebbe rappresentare un elemento destabilizzante. In secondo luogo accettiamo il limite dell'iscrizione a uno solo degli ordini e collegi a di riferimento dei i singoli professionisti. Si rischia un caos legato soprattutto agli obblighi che derivano proprio dal nuovo decreto sulle professioni. Poi - conclude Benanti - rimane il nodo del ruolo e delle responsabilità dei soci non iscritti in alcun Albo»
AGROTECNICI Grande occasione
Per gli agrotecnici quella delle Stp è «una grande occasione per consentire ai professionisti di esprimere tutte le loro potenzialità. Oggi il mercato richiede sempre più servizi interdisciplinari, di elevata complessità e rilevante importo. Un singolo individuo non è in grado di farvi fronte». Pur in assenza di specifiche norme, 18 anni fa gli agrotecnici costituirono la prima “Società cooperativa” fra professionisti. Secondo gli agrotecnici, però, è «antistorico e punitivo il fatto che un professionista possa far parte di una sola società (mentre analogo obbligo non è imposto al socio di capitale), non c'è alcuna razionalità in questo»
  CONTINUA ...»

Mercoledí 15 Agosto 2012
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